Questo slideshow richiede JavaScript.
Ho un amico poeta surreale a cui dedico quest’opera.
Sono certa che saprà come usarla.
Che il sale rosa dell’Himalaya
lo accompagni nella sua creazione,
come ha fatto con me.
…e così è stato. Ecco la sua sapida, estemporanea, creazione.
“Sono un alfa poeta
Sono un pò etebeta
Dalla bocca aperta come un delta
Emano raggi gamma
Poichè sono un esteta
Mica un idiota
Che skappa
Su d’una lancia lambda
Se poi tu come mi
Non dici no
Non dici si
Ma solo ni
Comprendi l’importanza
D’usar penne sì croste
Per raggiunger vette
Alte
Altissime
E si sale
Si sale
Sissale salace
Da quì sù
Guardo quá
Guardo lá
E
Toh!
Ecolo là
È proprio quelo
Quelo lá
L’abominevole boeta delle nevi
Il più salace di tutti
Tutti tutti
Più salace perfino
del feroce saladino
Un boeta
Sbarabaus
In questo caso
L’abominevole saladino delle rime
E chissà, chissà
Chiosa a vanvera
Quali vette poteva raggiungere
Se inforcava
Sì taltanta penna
Di certo il boema
Avrebbe fatto
Meno pena”
Valerio Sbarabaus Metteo