Videoart di Ida Mastromarino, girato nella campagna pugliese. Colonna sonora originale Tito Di Pippo. Produzioni Imagier 2006
“L’immagine riflessa ha un carattere paradossale: è ad un tempo oggettiva, perché distingue e isola i soggetti, permettendo distacco e presa di distanza, e soggettiva, per i poteri trasfiguranti del doppio, vale a dire per il fascino dell’immagine e la fotogenia. Il riflesso possiede le stesse qualità del doppio, colte nell’acqua o in uno specchio, anche se ormai siamo così abituati agli specchi che serve un’emozione forte, per stupirci o farci spaventare di noi stessi. Anche l’ombra, che di giorno ci segue e di notte ci possiede nel sogno, è un po’ atrofizzata ai giorni nostri, confinata nelle isole magiche del folclore, dell’occultismo, dell’arte.
La fotografia è un’immagine fisica ricca di qualità psichiche, un puro riflesso, come uno specchio. La sua natura è fatta di riflessi e di ombre, da cui fluisce l’impressione di realtà. Con la sua stessa estetica, l’arte della fotografia attua l’unione delle qualità dell’immagine mentale, del riflesso, dell’ombra, imbalsama il tempo, contiene i geni del mito. Per questo fa parte d’ogni aspetto della vita: si sorride anche per una foto-tessera, senza contare i rituali intimi e familiari, i sentimenti coronati da uno scatto, i viaggi, i volti e gli oggetti fotogenici, le foto artistiche.
La fotogenia è un insieme unico d’ombra, riflesso e doppio, che fissa sull’immagine fotografica le potenze affettive dell’immagine mentale. Nel trasferire sull’immagine fotografica le nostre immagini mentali, le nostre visioni, siamo favoriti dalla natura stessa dello strumento fotografico, fondato su ombra e riflesso.” [1]
[1] Ida Mastromarino, “La lingua segreta delle immagini”